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Prepararsi al sacramento del matrimonio

I corsi prematrimoniali suonano a volte come un obbligo, per ricevere il “consenso” alle nozze da parte della Chiesa. In realtà questo percorso formativo non è limitato solo all’espletamento delle pratiche per la celebrazione matrimoniale, ma abbraccia le diverse fasi della vita dell’uomo e della donna.
Il corso è basato su incontri con altre coppie, che si stanno preparando insieme al sacramento del matrimonio, condividendo le proprie esperienze di fede, per comprendere intimamente il significato del “grande passo”; s’approfondiscono temi sui valori umani, sulla vita coniugale e familiare, sui valori propri del sacramento e della famiglia cristiana.
Viene posto l’accento sul rispetto fra i fidanzati, nonché sulla lealtà e sulla fedeltà; diventa un corso d’interiorizzazione qualora certe nozioni non fossero intrinseche e connaturali ai futuri coniugi. Il percorso non può durare meno di tre mesi, periodo durante il quale si prepara insieme la celebrazione della liturgia matrimoniale.
Solitamente i corsi sono tenuti di sera, un paio di volte alla settimana, proprio per permettere alla coppia di essere presente, libera da impegni lavorativi.

Corsi prematrimoniali, vengono organizzati e gestiti dalle singole Parrocchie secondo linee guida specifiche del Direttorio e del Sinodo Diocesano:

a) affinché gli itinerari di preparazione possano svolgersi con la dovuta serietà e calma è opportuno che i fidanzati che desiderano celebrare il matrimonio sacramentale si presentino in Parrocchia almeno un anno prima, in modo da concordare con i sacerdoti e i responsabili della pastorale matrimoniale un cammino di fede adeguato alle esigenze e alle possibilità dei nubendi. I Rettori di chiese, al momento della prenotazione della chiesa, che non dovrà superare un anno di attesa dalla celebrazione, invitino i fidanzati a prendere contatto con i parroci che rilasceranno un attestato per presa visione;

b)la preparazione sia impostata come un vero e proprio itinerario di evangelizzazione e catechesi, di riscoperta della fede in Gesù Cristo e nella Chiesa e di approfondimento delle proprietà fondamentali del matrimonio cristiano.La durata non sia inferiore ai dieci incontri. I gruppi siano piccoli e seguiti in permanenza da un’équipe di catechisti appositamente formata. Si concluda il cammino con una giornata di spiritualità e di fraternità. Per favorire la conoscenza e l’incontro della coppia con la parrocchia in cui andrà ad abitare, si ricerchino durante l’itinerario forme di contatto tra i fidanzati e il futuro parroco;

c) è necessario che ogni comunità parrocchiale si attivi per essere in grado di offrire questi itinerari di fede, anzitutto ai propri fidanzati, a meno che situazioni particolari non consiglino di svolgere questi incontri a livello inter-parrocchiale. E’ comunque opportuno stabilire un coordinamento tra le parrocchie della stessa prefettura sul piano della durata, del programma e delle giornate della settimana, con l’orario in cui si svolgono gli itinerari, per permettere ai fidanzati di poterne usufruire agevolmente. Accanto agli itinerari comunitari e in stretto collegamento con essi restano sempre necessari e insostituibili i colloqui pastorali che il Parroco è tenuto a svolgere con i nubendi, in modo da stabilire con ciascuna coppia una conoscenza e un rapporto più personalizzati;

d) la partecipazione a questi itinerari di preparazione al matrimonio deve essere considerata moralmente obbligatoria, senza peraltro che la sua eventuale omissione costituisca un impedimento per la celebrazione delle nozze. E’ necessario tuttavia venire incontro alle difficoltà dei fidanzati prevedendo per loro forme diversificate di accompagnamento;

e) in questo ampio contesto di preparazione assume la sua specifica importanza anche la preparazione liturgica alla celebrazione. In essa si dovrà avere una cura particolare per creare nei fidanzati le disposizioni di fede e di conversione, necessarie alla celebrazione del sacramento della penitenza;

f) Questa preparazione immediata alla celebrazione ha come sede più idonea la chiesa ove si celebra il matrimonio ed è perciò un obbligo del clero a cui essa è affidata, eccettuati i casi in cui il rito del matrimonio è celebrato dal sacerdote che ha curato la preparazione al matrimonio.

Liberamente tratto da "Decreto Generale sul Matrimonio Canonico”.

C.E.I. Art.2 e 3

Quindi riassumendo:

Recarsi in Parrocchia almeno un anno prima del matrimonio, per concordare con il sacerdote un cammino di fede adeguato alle esigenze logistiche dei nubendi.

I nubendi seguiranno un vero itinerario di evangelizzazione e catechesi alla riscoperta della fede in Gesù Cristo e nella Chiesa; approfondiranno le proprietà intrinseche del matrimonio cristiano La durata del percorso spirituale non sarà inferiore ai dieci incontri, che si concluderanno con una giornata di ritiro spirituale e fraterno.

Le Parrocchie sono invitate a collaborare in modo da creare una rete di giorni e orari diversi, andando incontro alle difficoltà logistico-organizzative dei nubendi nella frequentazione del corso.

La partecipazione a questi itinerari di fede è da considerarsi moralmente obbligatoria, pur non pregiudicando la celebrazione delle nozze. E’ opportuno effettuare la preparazione nella Chiesa in cui intendano sposarsi i nubendi.

    Oggi giovedì 02/05/2024 ricorre
    S. Atanasio vescovo

    toro
    Auguri ai nati sotto il segno del toro